martedì 31 dicembre 2013

Divagazioni escatologiche

Le nostre vacanze di Natale continuano sul filone del compleanno di Gesù
“Mamma, noi abbiamo preparato la torta per Gesù ma lui non è venuto.”
“Sì, è venuto. Ti ricordi il giorno di Natale come eravamo felici perché eravamo tutti insieme e ci volevamo bene?... Era perché Gesù era con noi.”
“Ma io non l’ho visto.”
“Perché Gesù non è un bambino come voi; non potete vederlo perché è in cielo.”
“E quando va nella pancia della sua mamma?” – gli abbiamo detto che i bambini prima di nascere sono in cielo.
“E’ già andato nella pancia della sua mamma Maria ed è anche uscito. Ma poi è tornato in cielo perché è morto.”
PANICO!
“Perché è morto?” “Non doveva morire!”
“No, no… è morto, ma poi è risorto.”
Misteriosamente non chiedono spiegazioni per questo termine, ma concludono serenamente:
“Allora domani viene a fare merenda con noi.”
E così oggi aspettiamo Gesù Bambino a merenda!
Ho la netta sensazione di essermi infilata in un ginepraio e non so come uscirne.
Mio marito, che si professa ateo, mi guarda e sogghigna… malefico!
Crociata mamma chiama in soccorso le forze del bene riunite di madrine e padrini.

venerdì 20 dicembre 2013

Ci prepariamo al Natale... o almeno ci proviamo...

"Bambini, ma voi lo sapete cos'è il Natale?"
W: "E' quando andiamo dai nonni e mangiamo tutto il giorno e posso anche mangiare il gelato con G (uno dei cugini) sul divano".
A: "Nasce Gesù Bambino e si apre la porta grande della casetta dell'Avvento!" la scuola cattolica sta dando i suoi frutti... e anche le caramelle dispensate quotidianamente dalla suddetta casetta...
"Allora voglio leggervi come nasce il Natale, vi leggo la storia del primo Natale."
Prendo la Bibbia illustrata per bambini, regalo dei padrini di A. e inizio a leggere. Li guardo di sottecchi e vedo che ascoltano anche se intanto una spadella carote e biscotti e l'altro allinea macchinine a aerei. Continuo a leggere e arrivata al momento culminante, la nascita di Gesù, A. parte a cantare: "TANTI AUGURI A TE, TANTI AUGURI A TEEEE, TANTI AUGURI GESU' BAMBINOOOOO...."
"Mamma, ma allora Natale è il compleanno di Gesù Bambino!" EUREKA! Idea fulminante!
"Proprio così bimbi e..." 
W: "Ma quanti anni compie? Fa una festa? Mi invita? Cosa gli piace di regalo?"
A. " Mamma, quante candeline ci servono per la torta di Gesù Bambino?"
"Non penso che avrà una torta perché..."
A: "Mamma, se è il suo compleanno DEVI preparargli una torta e mettergli le candeline."
"Ce ne servirebbero tantissime"
W: "Lo aiuto io a soffiarle"
"Ma a Natale si mangia il panettone"
W. e A. "Va bene. Ma serve anche la torta... e non dimenticare le candeline!"
Ecco, volevo spiegare loro che Gesù è così buono che anche se è il suo compleanno, non chiede regali per sé, ma li fa agli altri, che è nato per rendere felici e aiutare tutti i bimbi, che è un bambino speciale.
Ma loro sono stati più veloci e ora mi tocca preparare una torta per Gesù Bambino... e va bene, ma le candeline!!!!

Buon Natale a tutti

martedì 10 dicembre 2013

Io NON volevo una vita spericolata

Io, ordinata, pulita, organizzata, metodica, al limite un po' noiosa, se devo dirla tutta, non sognavo una vita imprevedibile.
Io, amante della lettura, della scrittura, del silenzio, non volevo una vita ad alta densità acustica.
Io NON volevo una vita spericolata, e invece mi ritrovo in casa tre mine vaganti!
Ho appena lavato i pavimenti, sicuro che entreranno in casa con le scarpe imbrattate di fango; sto per prendere sonno, ecco che la piccola piange, la mezzana deve fare la pipì, il grande ha sete; ho cambiato tutte le lenzuola, almeno uno vomiterà; sono riuscita ad incastrare tutti i miei impegni extra-figli nelle uniche due ore libere settimanali strappate con le unghie e con i denti a tutto il resto? State pur tranquilli  che qualcuno si ammalerà e la pediatra mi darà appuntamento esattamente a cavallo tra quelle due ore, e comunque, anche se riuscissi a delegare, i sensi di colpa per aver abbandonato il pargolo malato mi guasterebbero il riposo.
Che carini tutti vestiti a festa per il matrimonio di X, il battesimo di Y, la cena con XY... ma cos'è? Sangue dal naso sulla camicia bianca, un pannolino che straborda sulla vestina ricamata a mano... Be', metteranno la tuta anche oggi.
Sono diventata mamma per istinto, senza pensarci troppo, fortunatamente.
Io NON volevo una vita spericolata.
Ma sapete che vi dico? Il pericolo ha il suo fascino e io a poco a poco ci ho preso gusto.
Anche se ultimamente uno dei miei più grandi desideri è quello di passare un weekend in pigiama, con la sola compagnia di un buon libro, una coperta e una tazza di cioccolata calda.
Potrei chiederlo come regalo di Natale... magari l'anno prossimo.

mercoledì 27 novembre 2013

Il mattino ha l'oro in bocca?!?

Ore 6:30 squilla la mia sveglia, che non serve tanto a svegliarmi - ché sono sveglia già da un pezzo - ma ad annunciare che è giunta l'ora di alzarsi definitivamente dal letto. Sguscio fuori dalle coperte cercando di fare  meno rumore possibile, con la luce ancora spenta raccatto qualche capo di vestiario e mi dirigo infreddolita e con passo felpato verso il bagno. Tutto questo perché? Perché lei sta dormendo, per il momento, bella comoda nel lettone, dopo essersi svegliata - ancora una volta - alle 5 e aver reclamato la tetta a cui è stata attaccata circa un'ora. Se sono fortunata, riesco a prepararmi prima che lei si svegli e se sono fortunatissima riesco anche a bermi un caffé in solitudine. Ma mi capita molto raramente... Di solito faccio appena in tempo a vestirmi e si sente il prima MEEE. Poi ci sono anche i giorni neri, in cui lei non si riaddormenta e mi tocca fare tutto con lei attaccata alle gambe e urlante a squarciagola, ma anche questi non sono così frequenti per fortuna.
Ore 7.20 andiamo a svegliare gli altri due, con la piccola ormai in braccio. Chiamo, accendo la luce, tiro su le tapparelle.
Ore 7.30 andiamo a tirarli giù dal letto. Dai, facciamo tardi, vieni a fare la colazione...
Ore 7.40 si passa alle minacce...
Ore 7.45 ce l'abbiamo fatta. Un bambino assonnato e una bimbetta sonnacchiosa siedono al tavolo della colazione. Iniziano le contrattazioni: loro chiedono tè e pane e nutella, io propongo pane e marmellata e succo di frutta... normalmente finisce con pane e nutella e succo di frutta. Lo so, lo so, non è il massimo della salute, ma è nutriente, veloce e... buono.
Mentre loro fanno colazione, lavo e vesto la piccola.
Ore 8 tocca ai "grandi". Mani, faccia, denti. Via il pigiama, infila maglietta e pantaloni.
Ore 8.10 è il momento di scarpe, giacche e cappelli  per tutti e tre. 
Ore 8.20 siamo pronti! Ah no, il buono pasto, lo zaino, la bambola, il guanto, il fazzoletto...
USCIAMO!!!!
Infilo la piccola nel passeggino, di corsa di corsa, cinque minuti e siamo alla scuola elementare. Solo cinque minuti, ma tremendi! Andiamo, non fermarti, vieni qui, attento alla macchina, non andare nelle pozzanghere, no, non puoi saltarci dentro, non sei Peppa e non hai gli stivali... Si dice galosce... SGRUNT!... Ho paura del cane! è zoppo, vecchissimo e minuscolo!!! Ho paura della bici! BUM! è caduta! Cade sempre, tutte le mattine! UHHHHHUHHH! Dai, non ti sei fatta niente, alzati, andiamo, guarda dove metti i piedi! E' TARDI!!!!
Prima tappa raggiunta. Ore 8.30.
Ci ricomponiamo. Ci avviamo alla scuola materna, con più calma. Non troppa però perché intanto la piccoletta ha iniziato a protestare perché non vuole stare nel passeggino, ha freddo, sonno e fame. Circa un chilometro di camminata e arriviamo. Togli giacca, cappello, guanti, sciarpa, scarpe, felpa. Metti grembiule e ciabatte, sistema la coda, consegna il buono pasto. Ciao, ciao!
Ore 8.50 torniamo a casa. Se il tempo e l'umore della piccola lo consentono ne approfittiamo per fare qualche commisione - pane, latte, tintoria, e cose varie -  sulla via del ritorno, altrimenti di corsa a casa per alimentare e placare la belvetta.
Ore 9. Siamo io e lei fino alle 15.30. Poi si ricomincia il giro in giro e il turbine filiale.
Ma questo ve lo racconto un'altra volta perché io a quest'ora sono già stanca e, soprattutto, lei si è svegliata.