Ore 6:30 squilla la mia sveglia, che non serve
tanto a svegliarmi - ché sono sveglia già da un pezzo - ma ad annunciare che è
giunta l'ora di alzarsi definitivamente dal letto. Sguscio fuori dalle coperte
cercando di fare meno rumore possibile, con la luce ancora spenta
raccatto qualche capo di vestiario e mi dirigo infreddolita e con passo felpato
verso il bagno. Tutto questo perché? Perché lei sta dormendo, per il momento,
bella comoda nel lettone, dopo essersi svegliata - ancora una volta - alle 5 e
aver reclamato la tetta a cui è stata attaccata circa un'ora. Se sono
fortunata, riesco a prepararmi prima che lei si svegli e se sono fortunatissima
riesco anche a bermi un caffé in solitudine. Ma mi capita molto raramente... Di
solito faccio appena in tempo a vestirmi e si sente il prima MEEE. Poi ci sono
anche i giorni neri, in cui lei non si riaddormenta e mi tocca fare tutto con
lei attaccata alle gambe e urlante a squarciagola, ma anche questi non sono
così frequenti per fortuna.
Ore 7.20 andiamo a svegliare gli altri due, con
la piccola ormai in braccio. Chiamo, accendo la luce, tiro su le tapparelle.
Ore 7.30 andiamo a tirarli giù dal letto. Dai,
facciamo tardi, vieni a fare la colazione...
Ore 7.40 si passa alle minacce...
Ore 7.45 ce l'abbiamo fatta. Un bambino assonnato
e una bimbetta sonnacchiosa siedono al tavolo della colazione. Iniziano le
contrattazioni: loro chiedono tè e pane e nutella, io propongo pane e
marmellata e succo di frutta... normalmente finisce con pane e nutella e succo
di frutta. Lo so, lo so, non è il massimo della salute, ma è nutriente, veloce
e... buono.
Mentre loro fanno colazione, lavo e vesto la
piccola.
Ore 8 tocca ai "grandi". Mani, faccia,
denti. Via il pigiama, infila maglietta e pantaloni.
Ore 8.10 è il momento di scarpe, giacche e
cappelli per tutti e tre.
Ore 8.20 siamo pronti! Ah no, il buono pasto, lo
zaino, la bambola, il guanto, il fazzoletto...
USCIAMO!!!!
Infilo la piccola nel passeggino, di corsa di
corsa, cinque minuti e siamo alla scuola elementare. Solo cinque minuti, ma
tremendi! Andiamo, non fermarti, vieni qui, attento alla macchina, non andare
nelle pozzanghere, no, non puoi saltarci dentro, non sei Peppa e non hai gli
stivali... Si dice galosce... SGRUNT!... Ho paura del cane! è zoppo,
vecchissimo e minuscolo!!! Ho paura della bici! BUM! è caduta! Cade sempre,
tutte le mattine! UHHHHHUHHH! Dai, non ti sei fatta niente, alzati, andiamo,
guarda dove metti i piedi! E' TARDI!!!!
Prima tappa raggiunta. Ore 8.30.
Ci ricomponiamo. Ci avviamo alla scuola materna,
con più calma. Non troppa però perché intanto la piccoletta ha iniziato a
protestare perché non vuole stare nel passeggino, ha freddo, sonno e fame.
Circa un chilometro di camminata e arriviamo. Togli giacca, cappello, guanti, sciarpa,
scarpe, felpa. Metti grembiule e ciabatte, sistema la coda, consegna il buono
pasto. Ciao, ciao!
Ore 8.50 torniamo a casa. Se il tempo e l'umore
della piccola lo consentono ne approfittiamo per fare qualche commisione -
pane, latte, tintoria, e cose varie - sulla via del ritorno, altrimenti
di corsa a casa per alimentare e placare la belvetta.
Ore 9. Siamo io e lei fino alle 15.30. Poi si
ricomincia il giro in giro e il turbine filiale.
Ma questo ve lo racconto un'altra volta perché io
a quest'ora sono già stanca e, soprattutto, lei si è svegliata.
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