martedì 10 dicembre 2013

Io NON volevo una vita spericolata

Io, ordinata, pulita, organizzata, metodica, al limite un po' noiosa, se devo dirla tutta, non sognavo una vita imprevedibile.
Io, amante della lettura, della scrittura, del silenzio, non volevo una vita ad alta densità acustica.
Io NON volevo una vita spericolata, e invece mi ritrovo in casa tre mine vaganti!
Ho appena lavato i pavimenti, sicuro che entreranno in casa con le scarpe imbrattate di fango; sto per prendere sonno, ecco che la piccola piange, la mezzana deve fare la pipì, il grande ha sete; ho cambiato tutte le lenzuola, almeno uno vomiterà; sono riuscita ad incastrare tutti i miei impegni extra-figli nelle uniche due ore libere settimanali strappate con le unghie e con i denti a tutto il resto? State pur tranquilli  che qualcuno si ammalerà e la pediatra mi darà appuntamento esattamente a cavallo tra quelle due ore, e comunque, anche se riuscissi a delegare, i sensi di colpa per aver abbandonato il pargolo malato mi guasterebbero il riposo.
Che carini tutti vestiti a festa per il matrimonio di X, il battesimo di Y, la cena con XY... ma cos'è? Sangue dal naso sulla camicia bianca, un pannolino che straborda sulla vestina ricamata a mano... Be', metteranno la tuta anche oggi.
Sono diventata mamma per istinto, senza pensarci troppo, fortunatamente.
Io NON volevo una vita spericolata.
Ma sapete che vi dico? Il pericolo ha il suo fascino e io a poco a poco ci ho preso gusto.
Anche se ultimamente uno dei miei più grandi desideri è quello di passare un weekend in pigiama, con la sola compagnia di un buon libro, una coperta e una tazza di cioccolata calda.
Potrei chiederlo come regalo di Natale... magari l'anno prossimo.

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